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PIANO STRAORDINARIO PER LA QUALTA’ DELL’ARIA: DAL 15 SETTEMBRE LIMITAZIONI NUOVAMENTE EFFICACI

Il periodo di applicazione si concluderà il prossimo 15 aprile 2022. I divieti riguardano la distribuzione di fertilizzanti contenenti azoto e lo spandimento degli effluenti zootecnici, oltre alla combustione all’aperto di paglie e residui vegetali

Le motivazioni sono da ricondursi alla procedura di infrazione aperta dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia per il superamento dei limiti fissati in relazione all’inquinamento atmosferico generato dalle polveri sottili, oltre che alla sentenza emessa dalla Corte di Giustizia europea lo scorso 10 novembre 2020.

Una condizione che interessa, innanzitutto le regioni del Bacino Padano e che impone l’adozione di specifici interventi destinati ad incidere anche sul regolare svolgimento delle attività agricole e zootecniche.

In tal senso la Regione Piemonte con un provvedimento assunto lo scorso 26 febbraio, ha definito le misure straordinarie in materia di qualità dell’aria.

Disposizioni che entreranno in vigore dal 15 settembre e che dovranno essere rispettate fino al prossimo 15 aprile 2022.

Tre gli ambiti direttamente interessati, ovvero la mobilità veicolare, il riscaldamento domestico e l’agricoltura.

Sono complessivamente 947 i comuni piemontesi coinvolti, riconducibili alle aree riguardanti l’agglomerato di Torino, la zona di pianura e la zona collinare. Risultano, quindi esclusi, i territori ricadenti in Comuni facenti parte dell’area montana (per verificare l’elenco dei Comuni piemontesi interessati, clicca qui).

L’attivazione delle misure è previsto avvenga sulla base delle previsioni formulate dall’ARPA Piemonte, attraverso un bollettino aggiornato tre volte a settimana nelle giornate del lunedì, mercoledì e venerdì, con lo scopo di prevenire il superamento del valore limite giornaliero di polveri sottili. Bollettino con cui sono elaborate le previsioni inerenti l’attivazione di specifici livelli di allerta, al cui raggiungimento è stabilito sia necessario rispettare le limitazioni recentemente introdotte (link utile per la consultazione: https://webgis.arpa.piemonte.it/protocollo_aria_webapp/).

Nello specifico per quanto concerne il settore agricolo le misure straordinarie da rispettare, al raggiungimento del primo livello di allerta (colore arancio) prevedono:

  • divieto di distribuzione di fertilizzanti, ammendanti e correttivi contenenti azoto (di cui al D. Lgs. n. 75/2010), ad eccezione delle distribuzioni effettuate con interramento immediato, contestuale alla distribuzione;
  • divieto di spandimento liquami zootecnici, letami e materiali ad essi assimilati (reflui e digestati, sia palablili, che non palabili), fatte salve le distribuzioni effettuate con iniezione diretta o interramento immediato, contestuale alla distribuzione.

In termini più ampi, inoltre, per l’intero periodo compreso tra il 15 settembre ed il 15 aprile è sempre vietato l’abbruciamento di residui vegetali; per quanto concerne il settore risicolo, tale limitazione interessa un periodo più ampio, compreso tra il 1° settembre ed il 15 aprile.

Sono fatte salve esigenze connesse ad emergenze fitosanitarie (su indicazione dell’autorità competente), così come le aree risicole con suoli asfittici.

Per quanto concerne, invece, la zona di Montagna, stante la non inclusione nell’ambito delle aree in cui si applicano le misure straordinarie in oggetto, relativamente ai divieti connessi con l’abbruciamento residui vegetali, si continuano ad adottare le disposizioni introdotte con la Legge regionale n. 15/2018.

Norme che dispongono un divieto di abbruciamento per il periodo: 01 novembre – 31 marzo, ma con la possibilità, per i Sindaci delle aree interessate, di concedere deroghe per un massimo di 30 giorni anche non consecutivi.

Ritenendo che le citate limitazioni siano eccessivamente penalizzanti per il settore agricolo, comportando il potenziale rischio di generare significative problematiche per quanto concerne sia la gestione del ciclo produttivo, che la conseguente tenuta economica aziendale, sono state presentate, ai competenti Assessorati della Regione Piemonte, puntuali proposte di revisione/modifica e sollecitata una risposta, affinché possano essere fornite indicazioni specifiche entro l’effettivo avvio della prossima campagna agraria, essendo prossima la data in cui si procederà con la semina delle colture autunno vernine. L’esigenza rilevata è che occorre trovare un punto di equilibrio, in modo tale che le limitazioni (purtroppo necessarie) possano essere distribuite in modo più equo tra i vari settori ed a livello territoriale, cosicché sia possibile intervenire laddove se ne dovesse registrare l’effettiva necessità, evitando di coinvolgere areali troppo estesi.