30.11.2022

APERTO, FINO AL 28 FEBBRAIO 2023, L’ULTIMO BANDO DEL PSR IN MATERIA DI INVESTIMENTI PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI AMMONIACA E GAS SERRA IN ATMOSFERA

Dall’ottimizzazione delle strutture di allevamento e stoccaggio, all’acquisto di macchine, impianti ed attrezzature per la gestione degli effluenti zootecnici e digestati; per gli interventi ammissibili possibile usufruire di un contributo a fondo perduto del 40%

L’Operazione sostiene le aziende che scelgono di migliorare le proprie performance ambientali introducendo soluzioni volte ad ottimizzare la gestione dei reflui zootecnici e digestati, nonché per rendere più efficiente la gestione della fertilizzazione, adottando tecniche di concimazione organica a basso impatto ambientale (anche con lo scopo di rispettare le disposizioni e misure introdotte con il Piano Regionale per la Qualità dell’Aria).

Soggetti beneficiari sono gli imprenditori agricoli professionali (IAP), sia persone fisiche, che giuridiche, singoli o associati (iscritti al Registro Imprese ed in possesso della qualifica di agricoltore attivo).

Relativamente ai soggetti collettivi (realizzazione di investimenti per uso condiviso), il requisito di IAP deve essere detenuto da tutti partecipanti all’investimento (ad eccezione del soggetto collettivo stesso).

Rientrano, inoltre, tra i beneficiari i giovani agricoltori, singoli o associati, di età compresa tra 18 (compiuti) e 41 (non compiuti) anni, che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capi dell’azienda, aderendo al PSR (ovvero all’Operazione 6.1.1 o al Progetto Integrato), risultando in posizione ammissibile e finanziabile, o ammissibile ma non finanziabile per carenza di risorse pubbliche, nelle graduatorie vigenti.

All’atto della presentazione della domanda di sostegno, inoltre, i richiedenti, qualora interessati, devono dimostrare di rispettare: i) la normativa regionale in materia di Direttiva Nitrati; ii) le prescrizioni disposte dall’autorizzazione integrata ambientale.

A livello generale sono da intendersi ammissibili a sostegno e seguenti tipologie di interventi:

1) Investimenti volti a ridurre l’emissione ammoniacale dalle strutture di allevamento e di stoccaggio degli effluenti zootecnici e dei digestati;

2) Investimenti volti a ridurre le emissioni ammoniacali durante la distribuzione in campo degli effluenti zootecnici e dei digestati;

quindi sia di tipo edilizio, che riconducibili all’acquisto di macchine ed attrezzature (oltre alla componente immateriale: spese tecniche, spese di progettazione, studi di fattibilità, se direttamente funzionale alla realizzazione dell’intervento).

In termini più specifici rientrano tra gli interventi ammissibili:

- la realizzazione di coperture, anche antipioggia, sopra le strutture di stoccaggio;

- l'acquisto di macchine ed attrezzature per la distribuzione con tecniche a bassa emissività (interratori, rasoterra, sottocotico);

- la realizzazione di vasche di stoccaggio (coperte) aggiuntive rispetto alle capacità minime prescritte dalla normativa vigente;

- la copertura dei paddock;

- l'acquisto di separatori solido/liquido;

- l'acquisto di attrezzature per la movimentazione e la gestione dei reflui, compresi gli spandiletame;

- la riduzione del consumo d'acqua nelle stalle;

- per i soli giovani agricoltori insediati da non più di 24 mesi, gli interventi necessari al rispetto di norme obbligatorie.

Il sostegno consiste nel riconoscimento di un contributo a fondo perduto nella misura del 40% della spesa ammissibile.

Aliquota che può essere integrata:

- di 10 punti percentuali per gli investimenti collettivi ad uso comune;

- di 20 punti percentuali per gli investimenti effettuati da giovani imprenditori (aventi le caratteristiche sopra indicate);

- di 10 punti percentuali qualora gli investimenti siano realizzati in zona montana;

- di 5 punti percentuali per le imprese che aderiscono, per l’anno 2022, all’Operazione 10.1.5 (Tecniche per la riduzione delle emissioni di gas serra e ammoniaca in atmosfera) del PSR.

I costi sostenuti per poter essere ritenuti ammissibili devono essere compresi tra un minimo di € 10 mila ed un massimo di € 60 mila.

Limite massimo incrementato a € 90 mila in presenza di: più di un intervento; realizzazione di una copertura fissa su struttura di stoccaggio esistente; realizzazione di una vasca di stoccaggio (con copertura fissa) aggiuntiva rispetto al volume aziendale previsto dalla normativa.

In caso di investimenti collettivi, i suddetti parametri sono così articolati: investimento minimo € 30 mila; spesa massima € 100 mila (€ 150 mila in presenza di più di un intervento).

Gli investimenti ammessi a contributo devono essere realizzati entro 12 mesi della data di ammissione a sostegno.

Ammessa la possibilità di presentare una sola variante al progetto, almeno 90 giorni prima il termine di realizzazione/fine lavori (variante che non può determinare una modifica dei requisiti o dei punteggi in base ai quali il progetto è stato ritenuto ammissibile e finanziabile. La variante può comportare una riduzione della spesa ammessa a finanziamento, purché l’importo residuo sia almeno pari al 70% di quello iniziale).

Il contributo in oggetto è cumulabile, in relazione alle medesime tipologia di spesa, entro le percentuali di sostegno previste dall’Allegato II del Regolamento Ue n. 1305/2013 (ovvero entro la percentuale massima del 90%).

La domanda di pagamento a saldo è previsto debba essere presentata entro 90 giorni dalla data di scadenza per la realizzazione degli interventi.

La dotazione finanziaria del bando è pari a  complessivi € 8.606.712,94.

Le domande di sostegno è previsto possano essere presentate entro la scadenza del 28 febbraio 2023.

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2.11.2022

Zone Vulnerabili ai Nitrati (ZVN): dal 1° novembre e fino al 28 febbraio ripartono le limitazioni agli spandimenti

Nelle Zone Vulnerabili ai Nitrati (ZVN) la gestione degli spandimenti in campo, nella stagione autunnale-invernale, è soggetta a specifiche limitazioni, regolamentate nei mesi di novembre e febbraio da un bollettino agro-meteo

Le norme in materia di Direttiva Nitrati, con specifico riferimento alla distribuzione, in ZVN (Zone Vulnerabili ai Nitrati), di liquami, materiali ad essi assimilati, digestati non palabili ed acque reflue,  su terreni dotati di copertura vegetale (prati, pascoli, cereali vernini, erbai autunno-vernini, colture arboree inerbite, covercrops), ovvero su terreni con residui colturali, dispongono un divieto di 90 giorni così articolato (ai sensi dell’articolo 25 del Regolamento 10/R 2007):

- 62 giorni di divieto continuativo a decorrere dal 1° dicembre e fino al 31 gennaio;

- 28 giorni di divieto, anche non continuativi, nei mesi di novembre e febbraio (nel periodo compreso tra il 01/11 ed il 30/11 e tra il 01/02 ed il 28/02), correlati all’andamento meteorologico e al grado di saturazione idrica dei suoli, secondo modalità operative definite dalla Direzione Agricoltura, d’intesa con la Direzione Ambiente (ovvero sulla base della pubblicazione di uno specifico bollettino).

La valutazione (attraverso il suddetto bollettino agro-meteo) della possibilità o meno di distribuire viene svolta per macro-aree, sulla base delle caratteristiche dei suoli, del grado di saturazione idrica raggiunto e delle previsioni meteo. 

Da quest'anno, inoltre, il bollettino si integra maggiormente con le previsioni del Semaforo per la Qualità dell’Aria, aumentando la propria frequenza in termini di pubblicazione (da due a tre volte la settimana, con aggiornamento il lunedì, mercoledì e venerdì) e dettagliando all'interno di ciascuna macro-area le zonizzazioni del Piano di qualità dell'aria e l'eventuale attivazione dei vincoli.

Con semaforo arancione o rosso, per le operazioni di fertilizzazione azotata (sia organica che minerale) occorre adottare tecniche a bassa emissione di ammoniaca: iniezione diretta, interramento immediato contestuale alla distribuzione, distribuzione rasoterra seguita da una lavorazione del terreno (svolta con macchine combinate o con macchine separate che operano in modo consequenziale, nel minor lasso di tempo possibile) e, per i prati, distribuzione rasoterra in bande o con scarificatore.

Quando il semaforo è verde, sono adottabili anche le tecniche tradizionali di concimazione. Per approfondimenti possibile consultare il sito della Regione Piemonte alla pagina: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/agroambiente-meteo-suoli/lutilizzo-agronomico-dei-reflui-zootecnici-dei-digestati

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21.10.2022

BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI DI SUINI PER PREVENIRE ED EVITARE CONTATTI CON LA PESTE SUINA AFRICANA: ATTIVATO INTERVENTO DEL PSR

Le domande di sostegno è previsto possano essere presentate fino al 31 gennaio 2023

L’operazione è finalizzata a sostenere gli investimenti aventi lo scopo di accrescere il livello di biosicurezza degli allevamenti di suini, così da prevenire ed evitare che gli animali allevati possano entrare in contatto con il virus della Peste Suina Africana.

Soggetti beneficiari sono le imprese che allevano suini e/o suidi, aventi una consistenza media di allevamento pari ad almeno 10 UBA (suine).

Al riguardo è richiesto:

- possesso della qualifica di agricoltore attivo;

- essere detentori di capi allevati;

- iscrizione dell’allevamento alla Banca Dati Nazionale zootecnica.

Ogni beneficiario è previsto possa presentare una domanda di sostegno per ogni allevamento.

Il sostegno consiste in un contributo a fondo perduto in misura pari al 80% del costo dell’investimento ritenuto ammissibile, entro un massimale d € 100 mila per istanza ammessa a finanziamento.

Tale agevolazione non risulta cumulabile con altre forme di sostegno.

Sono da intendersi ammissibili le seguenti tipologie di interventi:

  1. investimenti volti a ridurre il rischio di contatto tra maiali e suidi allevati con il virus della PSA;
  2. Investimenti finalizzati ad accrescere il livello di biosicurezza degli allevamenti, ovvero:
    • Installare recinzioni a prova di bestiame attorno ai locali in cui sono detenuti i suini e agli edifici in cui sono stoccati mangimi e lettiere;
    • Adeguare a criteri di biosicurezza rafforzata le zone filtro all’ingresso delle strutture di allevamento;
    • Adeguare a criteri di biosicurezza rafforzata i varchi carrabili di accesso all’area di allevamento, le aree di carico degli animali e le piazzole di disinfezione dei mezzi;
    • Adeguare a criteri di biosicurezza rafforzata le strutture di allevamento;
    • Realizzare box di quarantena per i capi di nuova introduzione;
    • Acquistare attrezzature per la pulizia e la disinfezione dei locali e delle attrezzature zootecniche;
    • Acquistare cartellonistica, ad uso interno ed esterno, che illustra le norme di biosicurezza in allevamento;
    • Acquistare attrezzature per lo stoccaggio sicuro degli animali morti e degli altri sottoprodotti di origine animale in attesa di smaltimento.

In relazione ai costi ammissibili, inoltre, sono da intendersi finanziabili anche le spese sostenute retroattivamente l’apertura del bando, ovvero a decorrere dal 07 gennaio 2022

Gli interventi ammessi a sostegno è previsto debbano essere conclusi entro 12 mesi decorrenti dalla data di ammissione – prorogabili di eventuali 3 mesi per giustificati motivi.

La dotazione finanziaria iniziale si attesta in 5,4 milioni di euro.

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18.05.2022

AL VIA DAL PROSSIMO 23 MAGGIO IL FONDO PER GLI INVESTIMENTI INNOVATIVI DELLE IMPRSE AGRICOLE

Disponibile, su base nazionale, un plafond di € 5 milioni, finalizzato a promuovere la realizzazione di investimenti relativi alla trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli

L’intervento è finalizzato a sostenere l’acquisto di beni strumentali nuovi (sia materiale, che immateriali) effettuati da parte di imprese agricole, attraverso il riconoscimento di un contributo in conto capitale.

Soggetti beneficiari sono le imprese agricole, che intendono realizzare investimenti riconducibili ad una, o entrambe, le seguenti attività:

- trasformazione di prodotti agricoli;

- commercializzazione di prodotti agricoli.

I requisiti che i soggetti beneficiari devono rispettare sono riconducibili ai seguenti aspetti:

a) iscrizione presso il Registro Imprese, INPS o INAIL;

b) presentazione di una posizione contributiva e fiscale regolare;

c) non essere sottoposte a procedure concorsuali e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente.

Parallelamente le imprese agricole non ancora attive nei settori della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli che intendano realizzare un investimento ammissibile, devono attivare il codice ATECO corrispondente all’attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli entro la data di presentazione della richiesta di erogazione.

Non possono, invece, presentare domanda di contributo le imprese agricole che intendano realizzare investimenti inerenti all’ambito della produzione agricola primaria.

L’agevolazione ottenibile consiste in un contributo a fondo perduto nella misura del 30% delle spese ammissibili (beni strumentali nuovi materiale o immateriali, ammortizzabili ), ovvero del 40% qualora l’intervento riguardi l’acquisto di beni strumentali 4.0 di cui agli Allegati A e B della Legge n. 232/2016.

La misura massima del contributo ottenibile, è fissata in € 20 mila (la spesa ammissibile non può essere inferiore a € 5 mila).

Prevista la possibilità, con la medesima domanda, di richiedere il contributo in relazione a spese relative all’acquisto di entrambe le categorie di beni sopra indicate.

In ogni caso ogni impresa agricola può presentare un’unica domanda di sostegno.

Gli investimenti devono essere ultimati entro 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione ed essere mantenuti in azienda per almeno tre anni, dalla data di erogazione del saldo del contributo (o, se successiva, dalla data di installazione dell’ultimo bene agevolato).

Le istanze finalizzate ad ottenere il sostegno a fondo perduto è stabilito possano essere presentate a decorrere dalle ore 10.00 del prossimo 23 maggio e fino alle ore 17.00 del 23 giugno 2022.

Le imprese agricole interessate sono tenute a presentare le domande di concessione – esclusivamente e a pena di improcedibilità – tramite PEC, inviando il modulo di domanda debitamente compilato e firmato digitalmente (da parte del titolare/rappresentante legale dell’azienda) all’indirizzo PEC: contributofia@pec.mise.gov.it. Aspetto, quest’ultimo, che riveste una primaria importanza, considerando che il processo di istruttoria e valutazione delle istanze è disposto sia gestito mediante procedura a sportello, ovvero secondo l’ordine cronologico di presentazione.

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2.05.2022

IMPEGNI AGRO-AMBIENTALI (MISURA 10 DEL PSR): APERTO IL NUOVO BANDO

Prevista l’adesione volontaria per un periodo di due anni.

Fissato al 15 giugno il termine per la presentazione delle domande di sostegno.

L’intervento è finalizzato a sostenere l’adozione volontaria, da parte delle imprese agricole operanti sul territorio piemontese, di tecniche produttive/impegni compatibili con la tutela delle risorse naturali e dell’ambiente, con l’obiettivo di mitigare i cambiamenti climatici.

La dotazione finanziaria complessiva si attesta in € 4.560.000,00.

Le Operazioni per le quali è prevista l’attivazione, risultano essere:

Operazione 10.1.2 – Interventi a favore della biodiversità nelle risaie

Dotazione finanziaria: € 1.000.000,00

Durata impegni: biennale a decorrere dal 11 novembre 2021

Operazione 10.1.3 – Tecniche di agricoltura conservativa

Dotazione finanziaria: € 1.850.000,00, di cui:

Azione 2 Introduzione delle tecniche di semina su sodo – € 150.000,00

Azione 3 Apporto di matrici organiche palabili in sostituzione della concimazione minerale – € 1.700.000,00

Durata impegni: biennale a decorrere dal 11 novembre 2021

Operazione 10.1.7 – Gestione elementi naturaliformi dell’agroecosistema

Dotazione finanziaria (unica): € 210.000,00

Durata impegni:

Azione 1 Gestione di formazioni vegetali e aree umide: decennale a decorrere dal 11 novembre 2021

Azione 2 Coltivazioni a perdere per la fauna selvatica: biennale a decorrere dal 11 novembre 2021

Azione 3 Gestione di fasce inerbite ai margini dei campi: biennale a decorrere dal 11 novembre 2021

– Operazione 10.1.8 Allevamento di razze autoctone minacciate di abbandono

Dotazione finanziaria: € 1.100.000,00

Durata impegni: biennale a decorrere dal 15 maggio 2022

Operazione 10.1.9 Gestione eco-sostenibile dei pascoli

Dotazione finanziaria: € 400.000,00

Durata impegni: biennale a decorrere dal 15 maggio 2022

Soggetti beneficiari sono gli imprenditori agricoli, associazioni di agricoltori o associazioni miste di agricoltori ed altri gestori del territorio che intendono assumere volontariamente uno o più dei suddetti impegni (per quanto concerne l’Operazione 10.1.7, il sostegno è previsto possa essere concesso anche ad altri gestori del territorio).

In termini generali non sono ammissibili le istanze presentate da imprese che hanno in corso impegni a valere su uno degli interventi oggetto di attivazione.

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30.03.2022

AGRICOLTURA BIOLOGICA (conversione): ATTIVATO IL BANDO 2022 DEL PSR

Prevista una durata triennale degli impegni, a decorrere dal 11 novembre 2021.Termine entro il quale presentare la domanda di sostegno: 15 giugno 2022

L’Operazione richiede l’assunzione volontaria di impegni relativi alla conversione dei metodi dell’agricoltura biologica, per un periodo triennale.

La misura è applicabile sull’intero territorio regionale.

Soggetti beneficiari sono gli agricoltori in attività o le associazioni di agricoltori attivi.

La qualifica di agricoltore in attività deve essere posseduta al momento della presentazione della domanda di sostegno e mantenuta per tutto il periodo di impegno.

Il sostegno riconosciuto è previsto sia erogato in relazione alle superfici condotte (l’importo minimo del premio annuale è previsto sia almeno pari a € 250,00).

E’ da intendersi escluso il supporto all’acquacoltura biologica.

I principali requisiti da rispettare/soddisfare per aderire all’Operazione sono da intendersi riconducibili alle seguenti condizioni:

- necessario aver effettuato la prima notifica di inizio attività con metodo biologico entro il 28 febbraio 2022;

- l’impresa deve essere assoggettata al controllo di un organismo riconosciuto di certificazione biologica;

- per essere ammissibili le domande relative all’Operazione 11.1.1 devono garantire almeno un anno di livello di premio conversione e il livello di premio conversione è riconosciuto solo se le condizioni di ammissibilità sono valevoli sull’intero anno di impegno;

- l’adozione dell’agricoltura biologica occorre riguardi l’intera SAU, con la possibile esclusione di corpi aziendali separati (per le aziende zootecniche è ammessa la possibilità non assoggettare a metodo biologico la produzione animale);

- l’ impresa agricola è necessario abbia effettuato l’introduzione nel sistema di produzione biologica da un periodo inferiore o pari a:

i) 3 anni nel caso di aziende classificate secondo l’orientamento tecnico economico (OTE) prevalente OTE 3 (aziende specializzate nelle colture permanenti) e OTE 8.4.2 (aziende miste colture permanenti e allevamenti);

ii) 2 anni nel caso di aziende classificate secondo qualsiasi classe di OTE diversa da quelle indicate nel punto precedente.

La dotazione finanziaria dell’intervento si attesta in € 2.742.940,00.

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29.03.2022

PARCO AGRISOLARE: DEFINITE LE REGOLE RELATIVE ALLA MISURA DEL PNRR

Confermato, su base nazionale, lo stanziamento di 1,5 miliardi di euro

Obiettivo della misura è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici ad uso produttivo nei settori: agricolo, zootecnico ed agroindustriale, escludendo totalmente il consumo di suolo.

Di seguito si riportano le principale caratteristiche dell’intervento, definite con Decreto Ministeriale a cui è previsto faccia seguito il bando che darà il via alla possibilità di presentare i progetti attuativi:

Soggetti beneficiari:

- Imprenditori agricoli (sia in forma individuale, che societaria);

- Imprese agroindustriali;

- cooperative agricole che svolgono le attività di cui all’art. 2135 c.c., ovvero le cooperative e consorzi di cui all’art. 1 del D.Lgs. n. 228/2001.

Sono da intendersi escluse le imprese agricole che operano in regime di esonero IVA (volume di affari inferiore a € 7 mila su base annuale).

Tipologia investimenti ammissibili:

Realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici ad uso produttivo nei settori: agricolo, zootecnico ed agroindustriale (rientrano in tale ambito anche i tetti dei fabbricati aziendali destinati all’attività agrituristica).

Per le aziende agricole gli impianti fotovoltaici sono ammissibili solo se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare.

La vendita di energia elettrica è consentita nella rete a condizione che sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.

Parallelamente alla realizzazione di impianti fotovoltaici l’intervento può prevedere la realizzazione di interventi di riqualificazione delle strutture produttive, finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica (rimozione e smaltimento amianto; isolamento termico dei tetti; sistemi di areazione connessi alla sostituzione del tetto).

Gli impianti fotovoltaici, inoltre, devono presentare le seguenti caratteristiche:

- potenza massima installabile: 500 kWp;

- potenza minima: 6 kWp.

La spesa massima ammissibile per singolo progetto è pari a € 750 mila, nel limite massimo di € 1 milione per singolo soggetto beneficiario.

In termini generali sono ammessi a finanziamento solo impianti di nuova costruzione, realizzati con componenti di nuova costruzione.

Caratteristiche agevolazione ottenibile:

il sostegno riconosciuto consiste in un contributo a fondo perduto, in misura pari al 40% dei costi ammissibili (per quanto concerne le imprese agricole).

Tale percentuale è previsto possa essere incrementata di 20 punti percentuali in caso di:

- giovani agricoltori o giovani che si sono insediati nei cinque anni precedenti la domanda di aiuto;

- investimenti collettivi;

- investimenti realizzati in zone soggette a vincoli naturali o altri vincoli specifici (ai sensi dell’art. 32 del Reg.to Ue n. 1305/2013).

Il contributo è previsto venga erogato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento.

Possibile richiedere un’anticipazione fino al 30%, a fronte della presentazione di idonea garanzia fideiussoria o di versamento di specifica cauzione.

Le  domande di sostegno, sulla base delle disposizioni che verranno definite dal bando di prossima emanazione, potranno essere presentate:

- per il tramite di un CAA;

- direttamente dal beneficiario;

- attraverso un professionista abilitato.

Il decreto dispone che all’istanza debba essere allegata, anche, una relazione tecnica asseverata predisposta da parte di un professionista abilitato (contenuti principali: descrizione del sito e dei lavori previsti, stima preliminare dei costi, cronoprogramma delle attività necessarie alla realizzazione degli interventi, descrizione dei lavori, documentazione fotografica, …).

Le tempistiche utili per la realizzazione dei progetti sono definite in 18 mesi dalla data di pubblicazione della graduatoria, ovvero dell’elenco delle imprese ammesse a contributo.

Possibile richiedere una proroga, se motivata (soggetta ad approvazione preventiva).

In ogni caso gli interventi dovranno essere realizzati, collaudati e rendicontati entro il 30 giugno 2026.

La dotazione finanziaria si attesta, complessivamente, in € 1,5 miliardi, riconducibili alla Missione 2 del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il 40% di tale plafond è riservato ai progetti da realizzare nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

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11.03.2022

INDENNITA’ COMPENSATIVA PER LE ZONE MONTANE: APERTO IL BANDO 2022 DEL PSR

Il termine entro il quale è possibile presentare la domanda di sostegno fissato al 15 giugno p.v.

L’operazione interessa il territorio classificato come montano della Regione Piemonte, con lo scopo di incentivare l’uso continuativo delle superfici agricole, la cura dello spazio naturale, il mantenimento e la promozione dei sistemi di produzione agricola sostenibili, così da contrastare l’abbandono di tali aree.

L’indennità è concessa agli imprenditori agricoli che soddisfano i seguenti requisiti:

  • essere agricoltore in attività ai sensi della normativa comunitaria (Reg. Ue n. 1307/2013);
  • operare in una zona montana della Regione Piemonte nell’anno di presentazione della domanda;
  • condurre superfici agricole ricadenti in tali aree derivanti dal possesso di un titolo di proprietà e/o di affitto o comodato. Titolo di conduzione che deve risultare valido nel periodo: 01/01 – 31/12 dell’anno di presentazione della domanda o dal 11/11 dell’anno precedente al 10/11 dell’anno di presentazione della domanda;
  • raggiungere un importo del premio annuo erogabile di almeno 500,00 €uro.

Non è necessario che il beneficiario abbia la residenza in zona montana, né che il centro aziendale sia ubicato in zona montana.

Ogni soggetto richiedente può presentare una sola domanda di sostegno (fatta eccezione per i rappresentanti legali delle società cooperative, che possono presentare domanda di sostegno anche per la propria azienda), riconducibile a superfici situate nell'ambito della regione Piemonte.

Relativamente alle superfici indicate come utilizzate a pascolo, necessario l’allevamento di animali in proprietà, ferma restando la possibilità, nei limiti disposti a livello normativo, di condurre anche animali di terzi (attraverso l’esercizio della pratica della guardiania).

Il contributo consiste in un premio annuo per ettaro di superficie agricola aziendale, ricadente in zona montana (sulla base di specifici parametri, quali: tipologia colturale, classe di svantaggio dei terreni e stanzialità delle aziende in zona montana).

La dotazione finanziaria del bando relativo alla campagna 2022, si attesta in € 17,5 milioni.

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1.02.2022

INVESTIMENTI A FINALITA’ AGRO-CLIMATICO-AMBIENTALE (NON PRODUTTIVI): APERTO IL BANDO DELL’OPERAZIONE 4.4.1 DEL PSR

La misura incentiva, nella misura del 100%, la realizzazione di elementi naturaliformi finalizzati a costituire fasce tampone lungo fossi, scoline, corsi d’acqua, tratti di connessione ecologica, zone di rifugio, alimentazione e riproduzione per la fauna inframezzate alle coltivazioni, elementi aventi lo scopo di generare un graduale miglioramento del paesaggio rurale.

Termine di scadenza per la presentazione delle domanda di sostegno: 31 marzo 2022

L’intervento è finalizzato a sostenere investimenti non produttivi (posti in essere sul territorio della Regione Piemonte) riconducibili alla realizzazione, al ripristino o all’ampliamento di formazioni arbustive o arboree, di aree umide e altri elementi che permettano di favorire la biodiversità, il miglioramento della qualità del paesaggio agrario e, in generale, il conseguimento di obiettivi agro-climatico-ambientali.

Soggetti beneficiari sono: agricoltori ed associazioni di agricoltori; associazioni miste di agricoltori e altri gestori del territorio; consorzi irrigui; altri gestori del territorio (Enti pubblici: Province, Unioni di Comuni, Comuni, Enti di gestione parchi nazionali, Soggetti gestori di aree protette, Soggetti delegati alla gestione di aree Natura 2000, Autorità di bacino regionali ed interregionali, Fondazioni ed Onlus qualora abbiano tra i propri scopi e/o finalità la gestione del territorio).

Ogni soggetto richiedente può presentare una sola domanda di sostegno.

Sono da ritenersi ammissibili gli interventi finalizzati alla realizzazione di:

- Formazioni arbustive e/o arboree (siepi campestri arbustive/arboree, filari, fasce boscate, piccole formazioni boschive non rientranti nella definizione di bosco, alberi isolati. Sono ammissibili anche impianti su terreni non destinati a colture agrarie, purché contigui a colture agrarie e situati nelle loro immediate vicinanze. Consentito, esclusivamente, l’impiego di specie appartenenti alla flora autoctona o storicamente presenti sul territorio interessato);

- Zone umide (fontanili, maceri, altre zone umide. Rientrano gli interventi ammissibili a sostegno, oltre alla realizzazione, anche il ripristino/ampliamento/miglioramento di aree umide preesistenti);

- Strutture per la fauna selvatica (nidi per uccelli, nidi per rapaci notturni, nidi per pipistrelli, altre strutture per la fauna selvatica. Intervento destinato ad aziende che praticano metodi di produzione integrata o biologica);

- Strutture per la fruizione pubblica di aree di pregio ambientale (strutture per l’osservazione della fauna, allestimento zone di sosta, segnaletica e pannelli informativi).

Rientrano, invece, tra gli interventi non ammissibili: gli investimenti nel settore forestale, gli investimenti realizzati su prati, prati-pascoli e prati permanenti (con la possibile eccezione di strutture per la fauna selvatica posizionate su pali), impianto o espianto di siepi e filari di recinzione per abitazioni, realizzazione di impianti di irrigazione fissi, la manutenzione degli investimenti oggetto del sostegno.

L’adesione al bando comporta l’assunzione dell’impegno a mantenere la destinazione d’uso e ad effettuare la manutenzione degli investimenti realizzati:

- per 10 anni nel caso di formazioni vegetali, aree umide e strutture per la fruizione pubblica;

- per 5 anni nel caso di strutture per la fauna selvatica.

Il contributo (non cumulabile con altre eventuali tipologie di aiuti riguardanti il medesimo investimento) è riconosciuto in conto capitale, in misura percentuale pari al 100% delle spese ammesse a finanziamento (spesa massima ammissibile: € 150 mila / spesa minima ammissibile: € 500,00).

Le domande di sostegno possono essere presentate entro la scadenza del 31 marzo 2022.

A conclusione dei lavori la domanda di pagamento del saldo deve essere trasmessa entro il 31 dicembre 2023.

Prevista la possibilità di richiedere un acconto riferito ad uno o più lotti funzionali, entro la misura massima del 80% della somma ammissibile a sostegno.

Per la realizzazione degli interventi prevista la possibilità di richiedere, al massimo, una proroga.

La dotazione finanziaria del bando si attesta in euro 1.190.646,35.

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